lunedì 21 maggio 2012

Questioni di stile

Chiariamo intanto un concetto e togliamoci da subito il rospo dallo stomaco: gli architetti studiano. Contrariamente a quanto si pensa solitamente, la carriera universitaria (e post universitaria) di un architetto non è fatta solamente di disegni, schizzi e, qualche volta, veri e propri scarabocchi.
Anche noi studiamo! Conosciamo la storia dell’architettura, la sociologia, l’antropologia, il diritto, la scienza delle costruzioni… Fare un progetto è mettere insieme molte cose, è un grosso puzzle che richiede estrema pazienza e versatilità mentale.

E poi ci aggiorniamo, anche! Dobbiamo essere alla moda, propositivi, esclusivi e fantasiosi.
Vogliamo essere così! Personalmente, mi riempio quotidianamente gli occhi di architetture meravigliose che sogno di costruire, visualizzo nella mia mente modelli tridimensionali avanzati, strutture avveniristiche o abitazioni pure e minimaliste come un cubetto di ghiaccio in un bicchier d’acqua.

Poi arriva il cliente e pronuncia quella parola. Una parola sola, che mi fa venire la pelle d’oca. ed anche uno strano prurito alle braccia. A volte, se è pronunciata con un timbro di voce estremamente deciso, vengo colta da tic improvvisi e spasmi muscolari. So che sta cominciando l’ennesima tortura, perché il cliente mi ha appena informata del fatto che vuole che la sua casa diventi "rustica"!
Di per sé, non amo il genere. Più che altro non amo quello che questa parola evoca nella mente del cliente medio (su, non fate il broncio, avevo già parlato di luoghi comuni!)
Comunque, con un filo di voce chiedo:
“Allora lei vive in campagna?”
“No, ho appena comprato un appartamentino in città, ma adoro gli archi e le travi in legno”.
Ecco, come temevo.
Crollano le fantasie, dimentico i miei studi e le mie aspirazioni e il cubetto di ghiaccio si scioglie come se fosse stato messo al sole e per di più in una tazza di the fumante…

Inizia una rubrica, canzonatoria, sorridente e un po’ spaccona, sugli stili architettonici raccontati ai principianti. Terminologie, epoche storiche, fattibilità ed adattabilità al contesto per sensibilizzare al bello, ed aprire le prospettive delle nostre menti, ancora troppo rustiche.

NB: Ho messo le mani avanti… siamo una categoria di spacconi e spesso ce la tiriamo. non ve ne abbiate a male! :D

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